venerdì 1 marzo 2013

L'East Greenland Kayak al museo della Città della Scienza a Napoli



L'ambasciatore di Norvegia in visita al Museo della Città della Scienza




Questa mattina ho ricevuto i complimenti da parte dell’ambasciata di Norvegia .




L’east greenland kayak che ho portato al museo Città della Scienza a Napoli per l’evento di Nansen ha avuto riscontri più che favorevoli ,di questo non posso che esserne felice considerando che fino a sette anni fa quando ho deciso di costruire il mio primo kayak tradizionale non avrei mai potuto immaginare che nel futuro avrei potuto vivere una così bella soddisfazione.










La cosa strana è che questa imbarcazione è legata al mare ed io con il mare non ho mai avuto un buon feeling.

Non sono stato mai stato un frequentatore delle spiagge ne tantomeno dell’abbronzatura, noia infernale.

Nulla avevo in comune ne con il mare ,ne tantomeno con l’ambiente acquatico non c’era nessun presupposto affinché io potessi orientare i miei interessi in questa direzione.



Al contrario le mie passioni le curiosità,erano orientati verso ed attraverso la terra.



Appassionato motociclista ho sempre amato i movimento,il viaggio,la velocità vivere il paesaggio in continua trasformazione quello che non trovavo nel mare anzi che palle! Del resto cosa mai potevo vedere dalla spiaggia o da una barca? L’acqua ,il cielo, e pezzi di terra.



Nei miei occhi questa immagine era perdente rispetto alla dinamica bellezza della terra dove trovavi sempre un aspetto diverso da quello che lasciavo dietro le spalle, e poi il mare in un certo senso ti costringe a stare fermo sulla sponda ,a me piace attraversarla.

Sembra banale dirlo ma il kayak ha avuto un ruolo determinante forse in maniera indiretta ,ma l’ha avuto, perché tutto è partito dalla costruzione tutto il resto è stato consequenziale



Ho sempre avuto fin da bambino la voglia il piacere della manualità e della conoscenza da quando smontai per la prima volta all’età di quattro anni un orologio di mio padre affascinato dal movimento delle lancette.

Tagliare modificare plasmare la materia sono stati sempre i miei interessi .

Il kayak? per aver visto un documentario girato nello stretto di Bering , talmente impressionato,che da li è partito un mio viaggio cognitivo su questo tipo di imbarcazione ma non relegato solo all’aspetto costruttivo ma soprattutto a quello antropologico .

.Volevo ringraziare pubblicamente la dottoressa Tiziana Cicciotti del CNR di Roma curatrice insieme a Roberto Sparapani di questa opportunità datami.

Piero Nichilo