martedì 26 giugno 2012

Baidarka in composito

Il mio interesse verso il kayak tradizionale (skin on frame) cresce sempre più.


Questo vale soprattutto per il baidarka.

Nel corso di questi anni ho letto moltissimo e costruito molteplici modelli di questa imbarcazione, cercando di mantenere in maniera assoluta la forma originale.

Provare a modificare o ad interpretare,uno scafo che ha subito una evoluzione costante in maniera così dinamica, nel corso delle generazioni arrivando allo stato della perfezione, è da stupidi e stolti.

Tre anni fa visto lo scetticismo infondato che ancora aleggia sulla costruzione dello skin on frame abbiamo deciso di intraprendere una costruzione in composito di un Baidarka.


Un Baidarka non solo per il nome,ma quando di più verosimile potevamo riuscire a raggiungere.


Volevo ringraziare apertamente Giuseppe Di Mauro di Overline per la sua estrema professionalità,un po’ meno per avermi fatto lavorare troppo.

6 commenti:

  1. Semplicemente meraviglioso.....aggiungere qualsiasi altra parola sarebbe superfluo.Gianni Iandolo

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  2. provata ieri...stupenda!
    claudio

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  3. Bello ma progetto sbagliato è da modificare la punta !!!!!!!!!!!!!

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  4. bello ma progetto sbagliato
    Santino Spada

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  5. Affermare una cosa del genere mi fa capire che sei poco informato sul baidarka. Il nostro Baidarka si rifà al modello storico MAE 593-76, ( considerato da testimonianze e documentazioni storiche il miglior baidarka mai costruito dal popolo aleutino) si trova al museo di Leningrado ,la sua caratterista era quello di avere rispetto ad altre tipologie, una lunghezza maggiore dello scafo,e l’arco bifido a forchetta che rappresentava prima dell’arrivo dei russi la tipicità costruttiva di prua nei baidarka ..John Webber artista di bordo
    della nave di Cook lo rappresentò con un disegno, il quale rappresentava un cacciatore aleut vestito con il chigidax,una sorta di impermeabile, e un cappello di legno decorato con baffi di leone marino. Questo disegno è ancora esistente e si trova al Museo dell'Uomo.J Oster,dall'immagine,si nota benissimo l'inserto (legno o tendine ) che chiudeva la prua bifida a forchetta,






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